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Il progetto “Arte per la Pace” riunisce una quarantina di alunni del liceo artistico, linguistico e delle scienze umane, insieme per un’esperienza finalizzata alla conoscenza del territorio e per un’intervento di animazione presso il Dječiji Dom di Mostar, una struttura che accoglie bambini orfani o provenienti da famiglie in difficoltà.
La giornata presso il Dječiji Dom è stata molto intensa e ricca di emozioni: mentre un gruppo lavorava alla stesura di una storia, un altro gruppo, con la collaborazione dei bambini, ha disegnato e colorato una serie di immagini, che sono diventate le illustrazioni del testo, poi tradotto in bosniaco e in inglese. Le signore dell’associazione Univerzum, capitanate da Enisa Bukvić, hanno preparato un ottimo pranzo tipico per i ragazzi e i bambini, e la mattinata si è conclusa con una piccola rappresentazione teatrale in cui gli studenti hanno presentato la storia illustrata ai bambini del Dom.
Dopo una giornata così intensa, Mostar ci ha riservato una bellissima sorpresa: al termine di un giorno intero di pioggia torrenziale, ci siamo goduti uno splendido tramonto sullo Stari Most!
Il giorno dopo, sotto uno splendido sole primaverile, abbiamo visitato la parte ovest della città, per poi partire per Sarajevo, dove ci attendeva la nostra amica Kanita Fočak con la sua fondamentale lezione di storia della città. La mattina seguente Jovan Divjak ci ha accolti presso la sede della sua associazione OGBiH, e dopo un pomeriggio dedicato alle bellezze di Sarajevo abbiamo fatto tappa alla cooperativa Insieme di Bratunac, dove il direttore, Skender Hot, ci ha raccontato come la cooperativa, che produce marmellate e succhi di frutta in vendita anche in Italia, sia una delle poche realtà che è riuscita a superare le barriere postbelliche in un territorio, quello di Srebrenica, ancora profondamente segnato dall’ombra della guerra.
Particolarmente intensa è stata poi la visita al Memorijalni Centar di Potočari, così come l’incontro con Zijo Ribić a Tuzla.
Un viaggio intenso e ricco di significati, che ha permesso agli studenti di vivere, per qualche giorno, una realtà diversa dalla propria. Il lavoro di scrittura, illustrazione e traduzione è stato raccolto in un libretto, che è stato consegnato al Dječiji Dom nel successivo viaggio di ottobre 2019.